Le cooperative sociali sono uno pezzo fondamentale della privatizzazione dei servizi socio-sanitari-assistenziali. Questo processo ha radice nella volontà dei vari Governi e degli Enti Pubblici di abbassare le spese per la gestione dei servizi e nello stesso tempo spostare ingenti risorse dal pubblico al privato (in questo caso il cosiddetto privato sociale).
La riduzione dei costi passa soprattutto attraverso la riduzione del costo del lavoro, quindi dei salari degli operatori, ma questo non avviene solo in maniera diretta con paghe orarie misere ma anche attraverso una gestione dell’orario di lavoro particolare, molto flessibile e precaria.
... la prossima battaglia sarà smantellare il meccanismo che prevede che il lavoratore non sia retribuito durante l’assenza dell’utente....
Assenze dell’alunno portatore di handicap
Nel caso in cui l’alunno assegnato sia assente per un periodo di cui la Cooperativa conosce la
durata, in quanto comunicatagli dal genitore e/o dalla scuola, l’assistente non si recherà a
scuola fino al giorno in cui è previsto il rientro dell’alunno; qualora non si conosca la durata
dell’assenza dell’alunno, l'Assistente interromperà l’attività decorso il secondo giorno di assenza e
riprenderà il servizio previa comunicazione scritta alla Cooperativa, da parte del genitore o della
scuola circa la data del rientro a scuola dell’alunno, con preavviso di 24 ore.
Giungiamo ai servizi di assistenza agli alunni certificati. Per il lavoro di questi educatori il Comune garantisce (alle cooperative che poi retribuiscono i lavoratori) il pagamento delle ore effettivamente svolte. Questo significa che quando un alunno si assenta l’operatore che lo segue non viene retribuito. Possiamo immaginare cosa significhi per un lavoratore svegliarsi la mattina alle 6.30, recarsi a lavoro, e scoprire che l’alunno è assente e che quindi non percepirà stipendio. Se l’assenza si prolunga per una settimana, ecco che uno stipendio già misero diventa inconsistente.
Assenza utente: va tempestivamente e sempre comunicata alla sede del servizio e al proprio referente. Se l’operatore non è stato avvisato viene riconosciuta solo la prima ora di mancato servizio per il primo giorno.
In caso di assenza non prevista dell'alunno, l'operatore attenderà nella scuola per un’ora, che
gli verrà riconosciuta economicamente anche nel caso in cui l’assenza dovesse confermarsi;
l’operatore registrerà sul foglio firma tale evenienza con la dicitura: "utente assente-primo
giorno".Trascorsa tale ora e confermandosi l’assenza dell’alunno, l’operatore torna a disposizione
dell’organismo gestore.
Svolgo degli interventi individuali presso istituti scolastici. Capita, sempre più spesso, che alcuni interventi saltano per l’assenza dalla scuola dell’utente oppure che mi ritrovo con dei buchi tra una lezione e un’altra. La cooperativa mi paga solo le ore di intervento con l’utente, mentre in caso di buchi o di assenza del ragazzo niente paga. E’ possibile?
Ho un contratto di 36 ore settimanali quindi part-time visto che il tempo pieno è di 38 ore. Il problema è che non sempre copro tutte le ore del contratto e la cooperativa mi segna le ore non lavorate come ore da recuperare o non pagate. Funziona così?
Quando si firma un contratto di lavoro che vincola te a prestare un certo numero di ore alla settimana, il vincolo è anche per il contraente a garantirti quelle ore e il loro pagamento.
I buchi nella giornata non possono essere un “rischio” della lavoratrice o del lavoratore ma devono essere, invece, un “rischio di impresa”.
Spetta, quindi, al datore preoccuparsi di organizzare il lavoro in maniera tale da garantirti comunque lo svolgimento delle tue ore settimanali e se non riesce in questo, è tenuto comunque a pagare le tue ore anche se non vengono lavorate.
Basti pensare che la parola “lavorare” non significa solo e semplicemente essere a contatto con l’utente ma contempla anche altre attività: progettazione, formazione, verifica, etc…
QUINDI INVECE DI CONTINUARE A SUBIRE COMINCIA A RIVENDICARE!!!