Assemblee nelle scuole per la preparazione della manifestazione che si terrà ad aprile 2016
L’Assistente Specialistico, l’Assistente alla comunicazione per studenti sordi o ipoacusici e il tiflodidatta per le disabilità visive, seppure con diverse modalità di lavoro, svolgono la stessa funzione, che è quella di attivare un ampio processo di inclusione dell’alunno nella scuola.
Il ruolo di queste figure professionali, garantisce, entro il contesto scolastico, il diritto allo studio dell’alunno con disabilità e non la semplice assistenza. Essi lavorano per la qualità del progetto di vita dello studente, divulgando la cultura dell’inclusione, coinvolgendo tutti i soggetti della scuola (L104/92).
L’insostenibile precarietà delle condizioni lavorative degli Assistenti Specialistici e alla Comunicazione, che persiste ormai da più di 15 anni, cioè dalla nascita del servizio stesso, pregiudica l’adempimento delle normative a garanzia dei diritti delle persone con disabilità e rappresenta il degrado della gestione del welfare da parte dello stato italiano, poiché la precarietà degli Assistenti Specialistici e alla Comunicazione si traduce in precarietà del servizio stesso.
Dopo un anno di mobilitazione, il Coordinamento degli Assistenti Specialistici e alla Comunicazione, ha ottenuto l’apertura di un confronto con le figure istituzionali referenti del servizio, sui temi del riconoscimento giuridico della figura professionale e delle vergognose condizioni contrattuali che gli assistenti, da sempre, subiscono. E’ giunto ormai il momento di alzare il tiro, di diffondere quanto più possibile la realtà dei fatti circa l’assistenza scolastica e portare a buon fine le istanze rivendicate, nella prospettiva di rendere effettivo un diritto costituzionale.
Il Coordinamento chiede quindi, urgentemente, alle Istituzioni (Regione Lazio e MIUR):
1. La discussione della legge 104/1992 alla Conferenza Stato-Regione e in sede parlamentare, ai fini del riconoscimento giuridico della figura professionale. Articoli e commi che parlano specificamente di questa figura professionale non sono stati mai discussi né alla Conferenza Stato-Regione, né in Parlamento. I lavoratori da anni costretti a lavorare quotidianamente come figure evanescenti, non riconosciuti giuridicamente e di conseguenza obbligati a sottostare a condizioni economiche, sociali e professionali non chiare, svantaggiose e ai limiti dell’umiliazione.
2. L'attivazione di un percorso rapido per il riconoscimento della figura professionale a livello nazionale che certifichi la qualifica di Assistente Specialistico e dell’Assistente alla Comunicazione, per dare dignità e valore a questo importante lavoro e garantire in maniera duratura un servizio d’eccellenza all'interno delle scuole.
3. L'internalizzazione del servizio nel MIUR. Ad oggi il servizio, affidato in ampia percentuale alle cooperative sociali, ha permesso che si creasse una sacca di sfruttamento vergognosa e una totale deregolamentazione degli organismi delegati. Riteniamo che solo attraverso l’internalizzazione nel MIUR si possa ripristinare quella condizione virtuosa e dignitosa che, per ora, compare solo nel testo della Legge 104/92.
Pertanto il Coordinamento promuove una serie di incontri nelle scuole per approfondire il dibattito in merito al servizio di assistenza scolastica e sul diritto allo studio degli studenti con disabilità, aperto a tutti gli attori coinvolti: Assistenti Specialistici, genitori, AEC, Dirigenti scolastici, insegnanti, personale della scuola, nella prospettiva di organizzare tutti insieme, per il prossimo 8 Aprile, una mobilitazione nazionale per richiedere al MIUR la presa in carico di un servizio che è a tutti gli effetti parte integrante del diritto allo studio e sostenere una rapida risoluzione che tuteli gli studenti e i lavoratori.
Il Coordinamento degli Assistenti Specialistici e alla Comunicazione
Roma, 20/02/16
L’Assistente Specialistico, l’Assistente alla comunicazione per studenti sordi o ipoacusici e il tiflodidatta per le disabilità visive, seppure con diverse modalità di lavoro, svolgono la stessa funzione, che è quella di attivare un ampio processo di inclusione dell’alunno nella scuola.
Il ruolo di queste figure professionali, garantisce, entro il contesto scolastico, il diritto allo studio dell’alunno con disabilità e non la semplice assistenza. Essi lavorano per la qualità del progetto di vita dello studente, divulgando la cultura dell’inclusione, coinvolgendo tutti i soggetti della scuola (L104/92).
L’insostenibile precarietà delle condizioni lavorative degli Assistenti Specialistici e alla Comunicazione, che persiste ormai da più di 15 anni, cioè dalla nascita del servizio stesso, pregiudica l’adempimento delle normative a garanzia dei diritti delle persone con disabilità e rappresenta il degrado della gestione del welfare da parte dello stato italiano, poiché la precarietà degli Assistenti Specialistici e alla Comunicazione si traduce in precarietà del servizio stesso.
Dopo un anno di mobilitazione, il Coordinamento degli Assistenti Specialistici e alla Comunicazione, ha ottenuto l’apertura di un confronto con le figure istituzionali referenti del servizio, sui temi del riconoscimento giuridico della figura professionale e delle vergognose condizioni contrattuali che gli assistenti, da sempre, subiscono. E’ giunto ormai il momento di alzare il tiro, di diffondere quanto più possibile la realtà dei fatti circa l’assistenza scolastica e portare a buon fine le istanze rivendicate, nella prospettiva di rendere effettivo un diritto costituzionale.
Il Coordinamento chiede quindi, urgentemente, alle Istituzioni (Regione Lazio e MIUR):
1. La discussione della legge 104/1992 alla Conferenza Stato-Regione e in sede parlamentare, ai fini del riconoscimento giuridico della figura professionale. Articoli e commi che parlano specificamente di questa figura professionale non sono stati mai discussi né alla Conferenza Stato-Regione, né in Parlamento. I lavoratori da anni costretti a lavorare quotidianamente come figure evanescenti, non riconosciuti giuridicamente e di conseguenza obbligati a sottostare a condizioni economiche, sociali e professionali non chiare, svantaggiose e ai limiti dell’umiliazione.
2. L'attivazione di un percorso rapido per il riconoscimento della figura professionale a livello nazionale che certifichi la qualifica di Assistente Specialistico e dell’Assistente alla Comunicazione, per dare dignità e valore a questo importante lavoro e garantire in maniera duratura un servizio d’eccellenza all'interno delle scuole.
3. L'internalizzazione del servizio nel MIUR. Ad oggi il servizio, affidato in ampia percentuale alle cooperative sociali, ha permesso che si creasse una sacca di sfruttamento vergognosa e una totale deregolamentazione degli organismi delegati. Riteniamo che solo attraverso l’internalizzazione nel MIUR si possa ripristinare quella condizione virtuosa e dignitosa che, per ora, compare solo nel testo della Legge 104/92.
Pertanto il Coordinamento promuove una serie di incontri nelle scuole per approfondire il dibattito in merito al servizio di assistenza scolastica e sul diritto allo studio degli studenti con disabilità, aperto a tutti gli attori coinvolti: Assistenti Specialistici, genitori, AEC, Dirigenti scolastici, insegnanti, personale della scuola, nella prospettiva di organizzare tutti insieme, per il prossimo 8 Aprile, una mobilitazione nazionale per richiedere al MIUR la presa in carico di un servizio che è a tutti gli effetti parte integrante del diritto allo studio e sostenere una rapida risoluzione che tuteli gli studenti e i lavoratori.
Il Coordinamento degli Assistenti Specialistici e alla Comunicazione
Roma, 20/02/16